|
Amarcord
Nonna, quando a Maggio sotto il mandorlo scioglievi le mie trecce, per compenso ti cantavoLily Marlene. Un figlio deportato, in fuga traslato in altra terra mentre, tu madre, consumavi le ore sotto un lampione chiedendo a chi passava quanto lontana fosse la Germania. Il tempo non frenava la sua corsa dopo anni di ghiaccio, di vita grama un giorno "sulla catena" vestito come un arlecchino una sagoma urlando ti porgeva un polso numerato carne e sangue si erano fermatia Buchenwald. Correndo verso quella goccia non casuale travolta da pazzia d'amore hai tolto dal corredo la bandiera riducendola in lembi di foulard. Nonna, nulla č cambiato viaggiatori nella nebbia, forestieri poliglotta gonfiano i confini d'umano patire. Nei cieli, sibili, spari, bombe. Siamo in guerra nonna non si considera la vita sembra uno slogan, perņ inascoltato. Come allora ogni stagione č bagnata. Dal pianto delle madri.
Maria Teresa Mari (Migliaro)
|
|